In questo articolo esaminiamo le soluzioni per i LED domestici. È possibile reperire sul mercato qualsiasi tipo di lampada per interni o esterni realizzata con la tecnologia a LED. Molte hanno design architettonici per particolari tipi di ambienti. Spesso però non sempre è possibile sostituire totalmente le lampade di un’abitazione, sia per problematiche tecniche che per motivi economici. In tal caso ci dovremo “accontentare” di operare un “retrofit”, che in gergo tecnico significa la sola sostituzione della lampada, adattando il porta lampada esistente alla nuova tecnologia. In questo caso facciamo attenzione all’attacco della lampada che dovremo sostituire per scegliere quella idonea.
Il tipo di attacco delle lampadine a LED è dovuto all’impianto elettrico o alla lampada sulla quale dovrà essere applicata. Il modello giusto normalmente si trova indicato nelle istruzioni dell’apparecchio. I principali attacchi sono:
- B22, attacco grande classico, anche detto a baionetta. Per svitare la lampadina basta premere e ruotare;
- E27, attacco grosso a vite;
- E14, attacco piccolo a vite;
- G4, G24, G9, GU 5.3, GU10, R7 ecc. sono invece attacchi detti a perni.
COME SCEGLIERE UNA LAMPADA LED
Per scegliere la lampada più idonea alle nostre esigenze dobbiamo tener presente due caratteristiche fondamentali: “Potenza” e “temperatura colore”
Un tempo per misurare la potenza illuminante, se dovevamo scegliere una lampadina a incandescenza o a basso consumo, dovevamo far riferimento ai Watt di potenza. Oggi dobbiamo valutare i Lumen (lm) che quella lampada emette. Attenzione, un errore comune è quello di non considerare la differenza tra i Lumen prodotti e Lumen emessi. Molte aziende riportano soltanto la quantità di Lumen che quella lampada produce, in realtà quella che viene poi emessa e alla quale dobbiamo far riferimento sono i Lumen in uscita (output). Infatti, c’è una “perdita” di efficienza dovuta alla rifrazione della lente che il fascio luminoso attraversa ed è misurabile nell’ordine del 15% in meno dei Lumen prodotti. L’altro parametro importante di cui dobbiamo tener conto è la “temperatura di colore” espressa in “gradi Kelvin”. Più elevato è il numero espresso e più il colore della luce vira verso un “colore freddo”
- fino a 3000 K il colore della luce è bianco caldo;
- tra 3300 e 5000 K il colore della luce è bianco neutro;
- oltre 5000 K il colore della luce è bianco freddo.
Molte lampade sono prodotte per emissioni di temperatura colore 4.000 K che rappresenta la temperatura colore del sole. Questo grado di colore permette l’esatta visione dei colori naturali. Ovviamente colori più caldi evidenzieranno maggiormente tipologie specifiche di ambienti dove è necessario esaltare i toni caldi dell’arredamento. Di contro temperature più elevate saranno utilizzate laddove vogliamo evidenziare ambienti più “freddi”.
Cerchiamo di capire quanti Watt corrispondono ai Lumen, sfruttando una tabella di conversione da Lumen a Watt a seconda del tipo di lampada che consideriamo:
Tabella di Conversione Lumen Watt |
|||||
Tipo di Lampada |
Watt per 1000 Lumen |
Watt per 400 Lumen |
Watt per 100 Lumen |
||
Incandescenza |
80 |
32 |
8 |
||
Fluorescenti Tubolari |
11,7 |
4,7 |
1,1 |
||
Fluorescenti compatte |
16.6 |
6,6 |
1.6 |
||
Alogene |
40 |
16 |
4 |
||
Sodio ad Alta Pressione |
8,5 |
3,4 |
0,8 |
||
Sodio a Bassa Pressione |
6,6 |
2,6 |
0,6 |
||
LED bassa Efficienza |
12,5 |
5 |
1,2 |
||
LED Media Efficienza |
9,5 |
3,8 |
0,9 |
||
LED Alta Efficienza |
4 |
1,6 |
0,4 |
Come possiamo vedere, grazie a questa tabella, i watt necessari ad un LED di alta efficienza per generare una data intensità di illuminazione sono notevolmente più bassi. Questo dimostra che grazie a questo tipo di illuminazione è possibile ridurre notevolmente il consumo energetico con tutto ciò che di positivo ne consegue.
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