Contare su una buona illuminazione all’interno dei luoghi di lavoro è un fattore estremamente importante per garantire la salute di dipendenti e collaboratori. I disturbi alla vista possono essere facilmente riscontrati tra gli addetti ai videoterminali, che passano molto tempo di fronte a schermi PC e i cui effetti più frequenti sono: bruciore, lacrimazione, secchezza, fastidio alla luce, pesantezza, visione annebbiata, visione sdoppiata, stanchezza alla lettura.
La causa di tali disturbi è imputabile a vari fattori come il posizionamento errato degli schermi rispetto alla fonte di luce primaria, sia essa naturale o artificiale. Questo di solito genera abbagliamenti, contrasti chiaro-scuri e/o riflessi fastidiosi. Un’altra possibile causa è dovuta ad una scarsa o inadeguata illuminazione, che provoca uno sforzo prolungato di adattamento degli occhi a condizioni di vista sfavorevoli, oltre alla mancanza di lampade antiabbagliamento con indice UGR superiore a 19.
La vista può affaticarsi anche per postazioni di lavoro non corrette; illuminazione dello schermo regolata in modo errato, contrasti insufficienti e software con caratteri troppo piccoli e illeggibili sono un classico esempio. Inutile dire che tutto ciò sollecita l’apparato visivo e gli organi della vista creando un rapido affaticamento.
LA SOLUZIONE
Il primo passo è quello di progettare o riorganizzare la postazione di lavoro che eviti quanto più possibile le cause sopra descritte, quindi partiamo sempre da un’illuminazione adeguata.
È necessario procedere con uno studio illuminotecnico, in grado di determinare i lux necessari per l’ambiente di lavoro e in accordo con la “tabella dei valori di illuminazione in ambienti di lavoro”.
Le norme che regolano i livelli di illuminazione negli ambienti di lavoro sono state stabilite da direttive europee:
«Illuminazione di luoghi di lavoro in interni», EN 12464-1 (giugno 2011)
«Illuminazione di luoghi di lavoro in esterni», EN 12464-2 (ottobre 2007)
«Illuminazione di strutture sportive», EN 12193 (aprile 2008)
Nelle zone di passaggio sono sufficienti livelli inferiori di illuminazioni rispetto agli ambienti sanitari, dove invece è necessaria una maggiore illuminazione. Qualora invece si realizzino lavori di precisione, le soglie minime di illuminazione devono essere molto più elevate.
Ricapitolando, la quantità di LUX e il livello UGR (Unified Glare Rating o indice di abbagliamento unificato) devono variare a seconda della tipologia di lavoro da effettuare. Conseguentemente, è necessario decidere se preferire un’illuminazione diretta, indiretta o mista e se naturale, mista o artificiale.
Per quanto riguarda gli uffici, per chi lavora per molte ore al PC o con apparecchiature particolari è indispensabile un grado di UGR inferiore a 19. Inoltre, a seconda della tipologia di lavorazioni o a seconda di cosa desideriamo illuminare, i gradi Kelvin (K) dovranno variare. Più bassa è la temperatura colore e più calda risulterà l’illuminazione, di contro più alta sarà la temperatura colore e più fredda risulterà. Per molte attività è necessario avere una visione esatta dei colori, per cui il colore della luce naturale ottenibile con il grado di 4.000k risulterà il più adeguato.
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